Progetti
Psicoterapia, Sostegno, Consulenza, Percorsi, Progetti, Supervisione, Formazione.
Progetti
Progetti di prevenzione del disagio in collaborazione con le scuole e altri enti
Si propongono progetti di sensibilizzazione, in ambito scolastico e socio-educativo, volti a prevenire situazioni di rischio psico-sociale e a promuovere il benessere delle nuove generazioni. L’obiettivo è quello di intervenire, attraverso la prospettiva della ricerca-azione, su diverse situazioni di disagio e difficoltà:
- disagio minorile
- violenze e abuso
- condotte devianti
- bullismo
- dispersione scolastica
- uso di fumo e sostanze
- educazione alimentare
- uso disfunzionale di Internet e Social Network (Psicopatologie del sé nelle realtà virtuali; Cyberbullismo; Cyberpedofilia)
- Internet Addiction e Dipendenza daVideogame
In questa prospettiva la scuola costituisce un’opportunità unica nella storia evolutiva dell’individuo; pertanto l’intervento dell’istituzione scolastica o di altri enti (Parrocchie, Centri Aggregativi, Fondazioni, Circoscrizioni…) può essere utile alla prevenzione di questi fenomeni attraverso la promozione di azioni di sostegno ai minori che vivono particolari situazioni di crisi e di rischio psicosociale, ed azioni di accompagnamento competente alle figure di riferimento (genitori, insegnanti, educatori…).
La metodologia utilizzata è teorico-esperenziale e prevede il coinvolgimento diretto degli utenti (minori e adulti) cui è rivolto l’intervento di prevenzione.
Formazione
Percorsi di formazione e informazione a insegnanti, educatori, e altre figure professionali in ambito psicoeducativo.
Psicoterapia individuale, di coppia e familiare.
Coppia
La terapia di coppia prende in esame le problematiche relazionali che riguardano le dinamiche coniugali, di coppia, della sfera sessuale. La durata del trattamento terapeutico è solitamente breve.
Il terapeuta si propone di considerare le difficoltà sia della coppia che del singolo, in virtù della storia personale e della famiglia di origine di ciascuno dei partner, in modo da contestualizzarle e analizzarle, anche alla luce delle dinamiche relazionali all'interno della coppia stessa.
Con la terapia viene sollecitata la coppia ad adottare nuovi sistemi di comunicazione, più idonei rispetto ai precedenti schemi comportamentali adottati, alla gestione equilibrata e non conflittuale del rapporto affettivo, basandosi, sulle risorse personali di ciascun partner. Questo tipo di terapia è indicato anche nei casi di separazione conflittuale, al fine di dare alla coppia gli strumenti per affrontarla in modo meno traumatico possibile.
Supervisione a gruppi di operatori
Lo spazio di supervisione rappresenta un luogo protetto, dove gli operatori ripensano al proprio lavoro, agli obiettivi, alle implicazioni emotive, senza l’incombenza di giungere a soluzioni immediate. Attraverso essa é possibile rielaborare vissuti ed esperienze inerenti il proprio lavoro, chiarire le difficoltà e valutare le proprie convinzioni ed ipotesi. In questo modo possono emergere i bisogni dei singoli operatori, si prende coscienza di limiti e risorse, vengono messi in luce i punti di forza del singolo e del gruppo, e si esplicitano i nodi problematici del lavoro e ricercando insieme il modo per scioglierli.
Il momento di riflessione collettiva diventa luogo per la costruzione di un pensiero di gruppo e la presa di coscienza di azioni e scelte effettuate nella quotidianità. Un luogo protetto dove "dirsi ciò che non va" in modo non esplosivo e distruttivo ma costruttivo, dove rinnovare lo sguardo sulle persone di cui ci si prende cura e trovare un contenitore emotivo per esprimere e rielaborare elementi critici della relazione con loro.
Agli operatori é richiesto di scegliere ad ogni incontro, sulla base di quanto maggiormente avvertito come rilevante in quel momento, il tema da discutere: episodi relazionali con utenti o con le loro famiglie, discussione di casi in generale (impostazione del lavoro, empasse, ricerca di nuove prospettive) confronti su temi metodologici ed episodi relazionali e inerenti la comunicazione tra operatori.
Supervisione e Psicodramma
La proposta di un gruppo di supervisione su casi clinici individuali e di gruppo, condotto con tecniche psicodrammatiche, nasce dall'esperienza professionale di lavoro nel ruolo di supervisore con équipe di centri diurni e comunità per persone disabili.
Lo psicodramma permette di rappresentare situazioni vissute e di porsi da altri punti di vista rispetto a sé e all’altro. Si tratta proprio di “mettere in scena”, recitare situazioni realmente vissute e così riviverle potendo soffermarsi su ciò che si é sentito in quel momento e su ciò che hanno vissuto gli altri protagonisti. Questo processo facilita la comunicazione, la relazione, l’autoconsapevolezza.
Dalla mia esperienza se la supervisione si basa unicamente sulla riflessione in gruppo circa il metodo di lavoro non permette ai partecipanti di immedesimarsi nei reciproci sentimenti e vissuti.
Le tecniche espressive permettono di rappresentare con il movimento o anche graficamente vissuti, dinamiche gruppali, eventi significativi; l’obiettivo è quello di ascoltare, vedere, riconoscere e trasformare sé stessi e il gruppo/rete di professionisti inteso come “corpo curante” che per essere efficace deve “prendersi cura si sé”.
Gli obiettivi di un laboratorio permanente di supervisione psicodrammatica sono i seguenti:
- Offrire uno spazio di condivisione tra operatori che operano sia nel pubblico che nel privato.
- Acquisire una modalità di lettura del funzionamento del sistema paziente/utente (bambino, adolescente, adulto, famiglia, gruppo) più articolata, rispetto agli abituali schemi verbali razionali, grazie alla visualizzazione dei processi intersoggettivi favoriti dal role-playing.
- Favorire, attraverso la messa in scena di un momento relazionale, la connessione dei significati e delle strutture delle relazioni emotive emersi nel “qui e ora” del gruppo con il “la e allora” della storia del paziente/utente, con lo scenario relazionale condiviso con il curante, o con l’operatore sociale coinvolto nel processo di cura.
Le riunioni di supervisione di gruppo si snodano in un percorso continuativo di gruppi di 6/8 persone alle quali si propongono incontri con cadenza quindicinale o mensile. Ogni incontro ha la durata di due ore; viene richiesta una partecipazione continuativa e costante da parte degli operatori.